Erasmus, all’ISII si parte
Erasmus, si parte dall’ISII Marconi viaggiano in trentanove per scuola-lavoro
Destinazione: Berlino, Lipsia, Madrid, Dublino. I ragazzi alla prova del mercato europeo
Dublino, Berlino, Lipsia, Madrid e Gyor: sono le attraenti mete estere dei trentanove studenti delle classi quinte dell’ISII Marconi partiti all’inizio di questo mese per un’esperienza di alternanza scuola-lavoro che li vedrà inseriti in aziende di diversi settori fino alla fine del mese. Si tratta di un’iniziativa inserita all’interno del progetto Erasmus, spiega Marco Affaticati, referente degli stage: "Stiamo ricevendo numerose risposte positive dalle imprese che al momento stanno ospitando i nostri ragazzi".
Il gruppo degli allievi in PCTO presso aziende di Berlino e Lipsia
Il gruppo degli allievi in PCTO presso aziende di Madrid
Gli studenti sono stati divisi in diversi settori, "quelli collegati agli indirizzi di studio della nostra scuola - continua Affaticati -, cioè chimica, automazione, elettrotecnica, informatica, meccanica, trasporti e logistica. In 16 ragazzi si trovano attualmente in Germania, 8 in aziende di Berlino, 8 in aziende di Lipsia, 11 a Madrid, 10 a Dublino, 2 a Gyorg. Abbiamo recuperato questi contatti lavorando in collaborazione con Assocamerestero, l’associazione delle camere di commercio all’estero – prosegue – in futuro avremo la possibilità di mandare qualcuno dei nostri ragazzi anche in Danimarca e Norvegia.
Il gruppo degli allievi in PCTO presso aziende di Dublino
Gli allievi in PCTO presso aziende di Gyor (Ungheria)
Come collegio docenti crediamo molto nella scuola alternanza-lavoro, abbiamo voluto mantenere le 400 ore previste dal ministero, che da quest’anno potevano essere diminuite". E il progetto sembra dare i suoi frutti: "Un nostro ex studente di informatica, Alessandro Prati - dice Affaticati -, diplomato con 100 e oggi iscritto all’Università di Parma, è stato ricontattato dalla ditta di Berlino in cui aveva svolto lo stage, per una proposta di assunzione. Essendo ancora studente, gli hanno offerto un contratto di 10 ore in smart-working, permettendogli dunque di continuare l’università e di lavorare da casa col suo computer".
_ric.fo
Dal quotidiano Libertà - lunedì 13 febbraio 2023